Rimettiamo al centro gli alunni-studenti ripartendo dalle esperienze informali che hanno vissuto nel precedente anno scolastico per ricostruire una storia condivisa, recuperiamo gli apprendimenti formali si, ma dopo la “ricostruzione” del rapporto franto con la scuola. E’ la rifessione che i dirigenti scolastici dell’Istituto comprensivo statale Nettuno III e dell’ITIS Trafelli di Nettuno, rispettivamente Marco Di Maro e Alessandra Savarese, sulla ripartenza della scuola che a Nettuno è previsto per il 24 settembre per gli Istituti superiori e lunedì 28 settembre per gli Istituti comprensivi. Un intervento che nasce dalla sinergia professionale che spesso li vede uniti e in virtù di una condivisa prospettiva didattico-pedagogica. “La febbrile attività di norme, prescrizioni sanitarie, lo studio di modelli organizzativi in sicurezza imposti dal nevralgico momento della scuola italiana dei nostri giorni sembra canalizzare energie e risorse degli operatori della scuola in conati organizzativi e questioni logistiche straordinarie – commentano i Dirigenti di Nettuno -. Finanche sta mutando il linguaggio della scuola tralignando in accezioni medico-sanitarie. La ripresa delle attività scolastiche non sarà semplice, tra norme sanitarie da rispettare, regole di distanziamento, soluzioni organizzative inusuali e un livello di incertezza istituzionale sostenuto, ma le scuole, tutte, hanno operato al massimo per i migliori “accomodamenti ragionevoli” possibili. Tutto è stato esperito, progettato, programmato, sperimentato applicato sul principio di massima cautela”.
“L’azione della scuola, per sua peculiarità istituzionale, essenzialmente educativa, converga, ora, nell’intento di trasformare tutte le necessarie procedure previste in attività da leggere ed interpretare attraverso una lente formativa. Le istituzioni scolastiche, per affrontare gli adempimenti di questo inizio d’anno straordinario, rischiano di deconcentrarsi dai compiti e fini che le sono propri
Rimettiamo al centro gli alunni-studenti ripartendo dalle esperienze informali che hanno vissuto nel precedente anno scolastico per ricostruire una storia condivisa, recuperiamo gli apprendimenti formali si, ma dopo la “ricostruzione” del rapporto franto con la scuola. Diamo ai docenti la gioia dello svolgimento della propria professione svolta alla formazione e alla promozione delle specifche peculiarità di ciascuno degli allievi. Gli insoliti spazi di apprendimento, le inconsuete modalità di apprendimento sperimentate, gli innovativi ambienti di apprendimento progettati, ma ad oggi non ancora realizzati a causa, nel migliore dei casi, della nota farraginosità dell’ingranaggio burocratico della pubblica amministrazione siano la base della ripartenza sostanziale verso apprendimenti che privilegino l’azione educativo-formativa, base di sviluppo verso un concreto sviluppo di competenze; che i rischi e le diffcoltà volgano in opportunità di crescita… umana”.